Non oso immaginare cosa troverò quando mi deciderò a varcare la soglia del mio studio, perciò non lo faccio. Sono rintanata nel mio studio, che è un tavolo in una stanza dove sono state messe tutte le cose che altrove non ci stavano: libreria computer stampante armadio documenti stendino tele cavalletti leggio per musicisti, rotoli di carta cassetti con contenuto vario pennelli colori biglietti di concerto ricette mediche agende foto scadenze...
Oggi sperimento perchè devo proseguire il lavoro, la fiera di Bologna si avvicina e devo trovare un modo di tradurre in tavole ogni riquadro del mio progetto di storyboard ( di cui vi ho parlato qui).
Miguel nell'ultima lezione ha mostrato come si fa la Monotipia," ad incisione" secondo la classificazione che da Anna Castagnoli, e mentre lui illustrava il come io dentro di me pensavo che no, assolutamente, troppi passaggi per un risultato che non mi piace....
Però oggi qui, chiusa nel mio antro della strega, tra i fumi della colla vinilica e del diluente universale della Lidl mi è venuta voglia di provare. Cercando tra i cassetti ho trovato pastelli a cera, a olio, adigraf e punte per incisione, rullo, tubetti e pastiglie di acquerello, tempere, gessetti alcuni dei quali fatti in casa, tubetti di colore ad olio. Mi mancava l'acetato o una superficie liscia su cui stendere il colore. Pensa che ti ripensa, ecco che mi accorgo di aver tenuto il fondo di una Billy, ( non c'è bisogno che vi dica cos'è, credo... ) ... Ok non è ortodosso, ma non assorbe il colore, è qui, è gratis, posso usarla subito.
Morale della favola, ho fatto tre prove, la prima stendendo il colore acrilico e usando una matita a punta sottile,
le atre due usando il colore ad olio blu e la mia matitona a mina grossa,
Non so ancora come inserirò questa tecnica nell'eseuzione delle tavole finali, ma mi piace moltissimo l'effetto di profondità che da. Sono contenta di non aver buttato via niente....
Nessun commento:
Posta un commento