lunedì 11 maggio 2015

Il punk ,Jodorowsky e la Castagnoli, in proporzioni variabili

Milano, giorno di afa, ma il grigio e sapere che siamo ad aprile mi fa dubitare che in realtà faccia fresco e forse pioverà.
Mi agghindo alla " facciamo bella figura" cercando di coordinare giacca e accessori. Risultato: arrivo all'appuntamento sfatta, con la giacca in mano le ascelle bloccate per non mostrare aloni e una patina di sudore sulla faccia come lo strato di gelatina sulla crostata di frutta.
Inutile dire che l'imbarazzo mi annichilisce non appena scendo dalla 90, che è già di per se abbastanza annichilente.
Così vivo la pantomima solita che sono a disagio e per affrettare la fine della sofferenza inibisco i miei 4 neuroni ( uno per ogni decade di vita) e ottengo la figuraccia che cercavo di evitare.
Questo copione l'ho recitato troppe volte, specialmente quando mi trovo ad avere a che fare con illustratori, editori, persone che fan parte di quel mondo in cui tanto mi piacerebbe entrare. Nel frettempo però ho anche  maturato una sorta di rigetto per tutto quello che riguarda l'illustrazione che ha più il sapore del nondum matura est che altro, dovuto a quella sensazione di estraneità che si prova partecipando alle feste dove non si conosce nessuno ma tutti parlano di esperienze e conoscenze comuni, risultato: un fardello enorme inestricabile, troppo ingombrante per me.
Poi succede che esco con le mie compagne del liceo.
Si parla, è rassicurante come mostrare un disegno ad una vecchia zia.
E mi si consiglia di assumere un atteggiamento PUNK, di usare l'atto psicomagico di Jodorowsky, di essere più libera e meno preoccupata di dimostrare qualcosa.
Per giugno devo fare un libro illustrato VERAMENTE MALE per le mie amiche.
Così, con questo spirito ieri, 10 maggio, ho affrontato 8 ore di corso con Anna Castagnoli su come funziona un album illustrato.
Non che sia successo nulla di particolare, solo che ho affrontato la giornata in modo molto molto libero, senza aspettative eccessive, senza preoccuparmi di nulla, solo di capire , divertirmi, mettermi in gioco.
Il risultato è un librino programmatico, ultimo esercizio della giornata di ieri:


Come trasportare un pachiderma


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