mercoledì 12 novembre 2014

Saper leggere i segni ( ma a volte basterebbe saper leggere) - 2 il ritorno


Ieri mattina ero al supermercato. Esaminavo con perplessità le formine per fare i cioccolatini natalizi.
Non che io sappia o voglia fare cioccolatini. No, no. Il mio intento era valutare se fossero di una dimensione consona a farci saponette. Una signora con uno spiccato accento inglese mi ha incoraggiata: sono bellissimi, io ce l'ho già.
Come si può resistere a una signora con accento inglese?
Così ho attaccato bottone. La signora da lezioni di inglese, è a Milano da 45  anni, ed è di New York.
Il mio cuore ha avuto un sussulto. Io avrei bisogno di lezioni di inglese e più di ogni altra cosa vorrei tornare a New York. Così me ne sono tornata a casa senza stampini per cioccolatini ma con l'indirizzo di Leila.
Però non è la prima volta che mi capita. Avevo già incontrato una signora dall'accento inglese, che da lezioni di inglese e che mi ha dato il suo numero al corso " costruire una cabina armadio con ante scorrevoli" che avevo frequentato a settembre...
E' un segno?
Sicuramente si, ma non che il destino mi mette davanti alla necessità sotto forma di signore inglesi attempatelle.
E' segno che le signore inglesi sono mediamente più dinamiche e aperte delle altre, oserei dire friendly!
E che io sono irresistibilmente attratta da quelle erre così smussate, e le doppie attenuate di chi nonostante tutto non ha perso l'accento di quella lingua madre che tanto mi piacerebbe padroneggiare.

Ma questo è un periodo denso. Ho intrapreso molte attività che mi danno soddisfazione. Dall'imbiancare casa,
una delle stanze imbiancate
alla nuova disposizione dei mobili,
la nostra nuova sala
al lavoro del lunedì,
la vista dal mio ufficio del lunedì
le ripetizioni del martedì, al mercatino di domenica prossima, 16 novembre, pioggia permettendo, a Corsico, in via Togliatti.






Sarà un mercatino di cose ritrovate in fondo ai cassetti, e chicche varie nella miglior tradizione del mercatino delle pulci, ma è stato organizzato dai genitori dei compagni di classe di mia figlia Valeria, al fine di raccogliere i soldi per il fondo classe per pagare le attività scolastiche e il materiale ( colle fogli matite ...). Oltre ad aver con grande soddisfazione svuotato gli armadi di cianfrusaglie, ( perchè dopo il momento in cui si accumula tutto come ansa di fiume stanco, arriva il tempo del repulisti e del disfescio), mi è stato chiesto di fare il cartellone che fungerà da insegna.
E in quell'immagine semplice fatta in bianco e nero, ho ritrovato il piacere del disegno, il gusto divertito di dare al mondo una parvenza lieta, lieta come una conversazione al supermercato intornoa forme per dolci con una signora dal  leggero accento inglese.
Ah! E domenica mattina venite a trovarci al mercatino!!


2 commenti:

  1. Beh. A volerci leggere i segni in questo post trovato "per caso" anch'io non posso che sottolineare i passaggi che m'hanno portato fin qui. Stavo cercando una versione della canzone di Pinocchio. Non la solita "Naso di legno, cuore di stagno.." che tutti sanno e che riempie i risultati di ricerca di gugol. Ma un'altra che m'e' venuta in mente giorni fa e che recita "oh che naso, che gran naso, che pareva una torre, da poterci salir su.." ecc. Canzone che si chiama, appunto, il naso di pinocchio.
    Poi la newyorkese che vanta un corso di costruzione cabina/armadio.
    Proprio mentre facevo pausa nella progettazione di una cabina insonorizzata.
    Stop

    RispondiElimina
    Risposte
    1. :-) per fortuna la realtà è ancora capace di stupirci! e grazie perchè il tuo è il primo commento non mio al mio blog ! Grazie del tempo che mi hai dedicato!

      Elimina