mercoledì 15 ottobre 2014

Perdere il posto

Ero seduta in poltrona guardando foto varie sul web quando mi ha assalito il profumo gelido della pista di ghiaccio del Rockefeller center di New York.
Ho una memoria olfattiva. Non so se sia particolare o inusuale, so che a me piace molto averla perché in pochi secondi mi riporta altrove, in luoghi o tempi lontani.E' la mia macchina del tempo.
Ero in poltrona, dicevo, perché un tavolo non l'ho più.
Ho perso il mio posto in casa.
E non ho più neanche il sito. Non ho rinnovato il dominio. Voglio per adesso il silenzio che viene dal far tacere tutte le velleità e le ambizioni. Quando , oramai sette o otto anni fa, cominciai a dar spazio nella mia giornata al lavoro di illustratrice, frequentando i corsi della scuola di Sarmede, disegnavo sul tavolo da pranzo. Pian piano  mi sono arrogata il diritto ad avere un sito un tavolo una cassettiera per i fogli, un sacco di cose sotto le quali la mia creatività si è spenta nel dover fare/ essere/ produrre/ rendere.
Ora mi trovo al punto di partenza. Niente tavolo, niente sito , solo questo blog.
A volte lasciar andare le sicurezze a cui ci si aggrappa permette di scoprire cose nuove di se stessi e della vita.
E basterà una folata di vento per riportarmi indietro, quando ce ne sarà bisogno.

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