giovedì 7 novembre 2013

Buoni come il Pane

Da un po' di tempo a questa parte, a ragione di un doveroso bagno di umiltà, ho iniziato a studiare i libri illustrati che mi piacciono.
Intendiamoci: studiare è un termine forte, forse è più corretto dire esaminare, perchè, se nel primo termine è insita una presupposta competenza, la presa in esame lascia grande spazio all'imperizia dell'esaminatore, dando quindi ai risultati dello studio la leggerezza dell'imperfezione che il tono cattedrattico dello studio invece non ha.
Perciò dicevo, mi sono messa ad esaminare libri che così per pura simpatia epidermica trovavo interessanti.
Uno di questi è  I pani d'oro della vecchina di Annamaria Gozzi e Violeta Lopiz, edito dai Topipittori.

I Pani d'Oro della Vecchina, copertina
Del libro ero venuta a conoscenza tramite il blog dell'editore, in cui racconta le genesi lunga della pubblicazione.
La storia è una fiaba classica, la si trova citata come la storia della vecchina che ingannò la morte o anche come la storia della Befana e del perchè ogni anno per l'Epifania porta i dolci.
L'autrice l'ha riscritta con poesia, ed è molto toccante scoprire che la Vecchina inganna la Morte con la Vita.
Parallelamente alla storia scritta scorrono le illustrazioni. E la parola scorrere non è a caso: ogni immagine porta un movimento come un'onda che travolge e sconvolge i protagonisti della storia.
Arrivo della morte
mio studio del movimento a onda
Nella pagina hanno spazio pochissimi elementi, il boschetto, la casa,  che man mano oltretutto si defilano fissando l'attenzione sui protagonisti la Morte e la Vecchina che smettono di essere i personaggi del libro per far scattare l'immedesimazione: quelle sulla pagina sono la tua morte e la tua vita, che carte giochi?
I disegni a vederli così sembrano quasi un po' buttati lì, la vecchina è brutta, la faccia lunga, un nasone. Ad un primo sguardo l'artista universalmente incompreso che alberga in me stizzito ha esclamato: eh maddai, io potevo fare meglio!, ma poi ho ripreso un po' di senso critico e ho guardato le immagini con un'altro occhio, per capirle.
In un commento al post del blog dei Topipittori l'autrice delle immagini, Violeta Lopiz, con un atto di generosità degno dei grandi artisti, ha indicato l'indirizzo del quaderno-blog di lavoro su cui ha annotato tutto il lungo processo creativo. 
Violetta Lopiz, studi preparatori

Mi si è aperto un mondo. 
Dietro ogni tratto, di più, dietro ogni vuoto nella pagina ci sono centinaia di prove e ripensamenti e studi. Quei pochi sussurrati tratti delle illustrazioni riempiono la pagina perchè nascono da un lungo 
pensiero.Niente che nasca in fretta e senza fatica può avere un tale spessore.
Un libro davvero denso, io l'ho ricevuto per Natale l'anno scorso... vedete voi!




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