lunedì 11 novembre 2013

I casi della vita, un altro aspetto di New York


Vi ho parlato del mio viaggio a New York, riportando impressioni e sensazioni per tradurre in parole un'esperienza che mi piace considerare esclusiva, ma che non lo è. Mentre noi lottavamo con i contrattempi che sembravano volerci dire : "non andate", altre due coppie di nostri amici, autonomamente organizzavano lo stesso viaggio in altri periodi dell'anno. E poi c'era la folla degli amici di un mio amico, fratelli di un conoscente del mio collega, mamma della cugina del mio vicino, insomma tutti quelli che poi nel conteggio delle statistiche diventano 40 milioni di visitatori all'anno.

Nel mio viaggio entrano le esperienze di altri, sotto forma di consigli, ( se ti capita entra da Fao Schwarz), di desiderio di vedere ( voglio assolutamente percorrere la High line), di convinzioni ( tutti quelli che ho sentito hanno girato a piedi, non ci serve la metropolitana!!!).
Così succede che veramente il marito della cugina di mia mamma si chiama Enrico De Carli ed è un musicista bravissimo e ha suonato al nostro matrimonio, e non solo lui suona, ma anche scrive, e ha ambientato una pièce teatrale nella cornice di un lussuosissimo Hotel di New York, e quella pièce a luglio é diventata un libro: Tea for Two.
Così per una suggestione scendendo verso la  Grand Central Station siamo passati davanti all'ingresso del Waldorf Astoria in Park avenue. 
Qualcuno più poeticamente ha detto che nessun uomo è un isola.
Decisamente le nostre migliori esperienze godono di una confortante compagnia che forse le rende ancora più vere!




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