mercoledì 21 dicembre 2011

una giornata di sciopero

Disconnettersi da internet è come chiudere una finestra, da cui si passava il tempo a guardare la gente che passa, perlopiù, ma con la speranza che qualcuno buttasse l'occhio dentro casa tua, e ammirasse la sapiente disposizione dei mobili o il colore della parete.
Se poi ad affacciarsi è qualcuno che vorrebbe tanto uscire ma non può, il bisogno di guardare ed essere guardati diventa ansia, punta dell'iceberg della solitudine.
Qualcuno finisce per buttarsi dalla finestra, altri invece la chiudono, perchè il tempo perso è perso e potrebbe essere impiegato altrimenti, tipo trovando un modo per uscire davvero.
Così per l'ennesima volta chiudo facebook. E mi ritrovo oggi con lo sciopero rai, senza trasmissioni in radio, senza pubblicità e con poche notizie, ad ascoltare un brano di musica dopo l'altro, nel bel silenzio di casa, marito al lavoro, figli a scuola, all'asilo, a letto, a seconda delle età.
Oggi questo sciopero casca a fagiolo. Oggi io lavorerò: fuori non c'è nessuno da guardare.

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