Per un illustratore, che normalmente svolge il proprio lavoro abbastanza in solitaria, è un grande momento di incontri, stimoli, riflessioni e autopromozione.
Complessivamente sono stata alla fiera 4 volte.
Quest'anno però per la prima volta sono stata bene, durante la fiera, ho affrontato con serenità le file sovietiche e il vaglio degli art director tedeschi, svizzeri, italiani. Al primo rifiuto ho vacillato, lo ammetto, ma poi ho ricordato le parole di Miguel Tanco che mi hanno accompagnato come un mantra: "siete professionisti, mostrate il vostro lavoro, può piacere o non piacere, ma questo non è un giudizio sulla qualità del lavoro stesso".
Così alla fine della fiera, come si dice, sono tornata a casa con la fiducia che un editore per i miei disegni nel mondo c'è.
Ma di più. Mi sono divertita e ho visto i punti deboli del mio portfolio, ho visto cosa manca, cosa vogliono vedere gli art director, soprattutto ho capito cosa voglio vederci io, cosa voglio raccontare, che direzione prendere perchè i miei disegni siano dalla parte dei bambini come voglio starci io.
Insomma il trucco è questo: invecchiare, non aver paura del tempo che passa, non avere fretta, perchè ci vuole tempo per capire le cose, per capirsi, per impararne di nuove, per informarsi e formarsi.
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