martedì 7 febbraio 2012

sotto la neve, pane

 Un tempo si diceva: " sotto le neve, pane, sotto il ghiaccio fame". La vita era legata alla terra e la terra d'inverno cova i semi, se la neve che la ricopre l'ammanta come una coperta.
Abbiamo perso un po' di consuetudine a questi eventi: La neve in città è un trauma, blocca il traffico, ci terrorizza.
Neve e ghiaccio coincidono, nell'immaginario collettivo, come due nemici della nostra comodità, abituati a case caldissime, 23- 24 gradi d'inverno e 20  21 d'estate...
noi cittadini preferiamo scivolare sulla cacca di cane che sul ghiaccio.
Eppure la neve scende a fiocchi, perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe, è soffice, e chiede una temperatura di 0°, non uno di più non uno di meno.
Per riscoprire il volto amico della neve fatevi un giro allo  Sapporo snow festival.
Fare pupazzi di neve è la prima cosa che viene in mente quando nevica.
Ormai siamo talmente urbanizzati che ridare alle cose il loro posto oggi è un atto creativo...

Nessun commento:

Posta un commento